Il Caso esprime i tipi di relazioni e le funzioni sintattiche del sostantivo all’interno della frase. Nella lingua rumena esistono cinque casi, definiti in funzione dei rapporti tra le parole all’interno della frase:

  • Nominativo (N)
  • Genitivo (G)
  • Dativo (D)
  • Accusativo (Ac)
  • Vocativo (V)

Si forma con l’aiuto di desinenze, e i casi obliqui (G, D, Ac.) possono anche essere accompagnati da alcune preposizioni specializzate o altri operatori sintagmatici, i morfemi: al, a, ai, ale.

Nella declinazione dei sostantivi,

  • il nominativo è sempre uguale all’accusativo e talvolta al vocativo
  • il genitivo è sempre uguale al dativo.

I sostantivi maschili e neutri con articolo indeterminativo hanno, al singolare, una forma unica (frate, creion). I sostantivi femminili hanno una forma al nominativo-accusativo (carte, casă) e un’altra al genitivo-dativo (cărţi, case), omonima della forma plurale.


Al plurale i nomi con articolo indeterminativo, appartenenti ai tre generi, hanno una sola forma di caso (fraţi, creioane, cărţi).

IL NOMINATIVO

Il nominativo è il caso che identifica l’oggetto come autore di un’azione e può svolgere le seguenti funzioni sintattiche:

  • soggetto (Copilul aleargă);
  • nome predicativo (Vlad este regizor);
  • apposizione (in accordo col caso: Ana, fiica mea, este studentă; o anche in disaccordo col caso: I-am dat Mariei, prietena ta, cartea promisă);
  • predicativo aggiuntivo (A fost trimis ca observator).

La funzione sintattica tipica del nominativo è quella del soggetto.

IL GENITIVO

Il genitivo è il caso che indica possesso o appartenenza e ed è formato sintatticamente da un sostantivo articolato.
Senza preposizioni può svolgere le seguenti funzioni sintattiche:

  • attributo (Carnetul studentului [Carta Studente]);
  • nome predicativo (Livada este a bunicilor [Il frutteto appartiene ai nonni]);
  • complemento indiretto di un aggettivo di origine verbale (Semne prevestitoare ale furtunii [Presenti segni di temporale]);
  • apposizione concessa (Lucrarea lui Mihai, a prietenului nostru, este bună [Il lavoro di Mihai, nostro amico, è buono]);
  • predicativo aggiuntivo (Ideea o credeam a profesorului [Pensavo che l’idea fosse dell’insegnante]).

Il genitivo preposizionale, richiesto da alcune preposizioni o sintagmi preposizionali (asupra-su, contra-contro, deasupra-sopra, împotriva-contro, împrejurul-intorno, înaintea-davanti, îndărătul-dietro, în faţa-davanti, în spatele-dietro, în dreptul-a destra, în jurul-intorno, în mijlocul-al centro, din cauza-a causa di), può svolgere le seguenti funzioni funzioni sintattiche:

  • attributo sostantivo preposizionale (Triumful împotriva răului [Trionfo contro il male]);
  • complemento indiretto (Luptă contra naturii [Lotta contro la natura]);
  • sostantivo predicativo (Decizia lor a fost împotriva legii [La loro decisione era contro la legge]);
  • predicativo aggiuntivo (Victoria o credeam împotriva anarhiei [Credevo che Victoria fosse contraria all’anarchia]);
  • complemento circostanziale di vario genere:
    • S-a aşezat în faţa căminului [Si sedette davanti al focolare];
    • A ajuns înaintea plecării trenului [Arrivò prima della partenza del treno];
    • Va primi pe măsura eforturilor depuse [Riceverai in proporzione ai tuoi sforzi];
    • A întârziat din cauza vremii [Era in ritardo a causa del tempo];
    • A venit în vederea pregătirii examenului [È venuto per prepararsi all’esame];
    • În ciuda frigului de afară, a plecat fără palton [Nonostante il freddo fuori, se ne andò senza cappotto]

Oltre alla funzione specifica dell’attributo, il genitivo ha altri valori subordinati al valore possessivo:

  • il genitivo del nome o l’appositivo (Ţara Loviştei, arta filmului [Ţara Loviştei, l’arte del cinema]);
  • il genitivo soggettivo (Sosirea rândunelelor [L’arrivo delle rondini]);
  • il genitivo superlativo (minunea minunilor[la meraviglia delle meraviglie], viteazul vitejilor [il coraggioso dei coraggiosi]).

IL DATIVO

Il caso dativo è il caso che indica la destinazione e/o l’attribuzione attribuzione di un’azione. Ha come funzione sintattica la funzione di complemento indiretto, determinando l’oggetto di destinazione di un verbo (vorbesc oamenilor [parlo al popolo]), di un aggettivo (credincios stăpânului [fedele al padrone]), di una interiezione (bravo olimpicilor! [bene fatto agli olimpionici!]).

Può comparire senza preposizione (Le scriu prietenilor [scrivo ai miei amici]) oppure con una delle preposizioni: graţie-grazie, datorită-dovuto, mulţumită-soddisfatto , contrar-contrario, conform-conforme, potrivit-secondo (A câştigat datorită perseverenţei [Ha vinto grazie alla perseveranza]).

Oltre alla funzione di complemento indiretto, il dativo può svolgere le seguenti funzioni sintattiche:

  • complemento di luogo circostanziale detto anche dativo locativo (Stai locului! [Resta dove sei!], Ducă-se pustiului [Vai nel deserto]);
  • complemento circostanziale di modi (A acţionat conform indicaţiilor [Ha agito secondo le istruzioni]);
  • attributo dativo (dativul adnominal) di sostantivi inarticolati che denotano gradi di parentela, funzioni, dignità (nepot de frate mamei [nipote del fratello di madre], domn ţării [signore della patria], preot deşteptării noastre [prete della nostra veglia]) o derivati ​​da verbi che mantengono il regime casuale da cui provengono (acordarea de burse studenţilor [concedere borse di studio a studenti], trimiterea de ajutoare bătrânilor [invio di aiuti agli anziani]);
  • apposizione concessa (I-am telefonat Mariei, prietenei mele [Ho chiamato Maria, la mia amica]);
  • nome predicativo (Vizita era conform uzanţelor [La visita è avvenuta secondo la consuetudine]).

L’ACCUSATIVO

L’accusativo è il caso che indica il complemento diretto richiesto da un verbo transitivo o da interiezioni transitive (El ascultă muzică [Lui ascolta la musica], Ea culege flori [Lei coglie fiori], Iată omul [Ecco l’uomo], Uite uşa [Guarda la porta]).

Si usa principalmente accompagnato da preposizioni o frasi preposizionali (cu-con, de-di, fără-senza, în-in, la-a, lângă-accanto a, pe-su, pentru-per, de la-da, fără de-senza, împreună cu-insieme a, în loc de-invece di …).


Può eseguire le seguenti funzioni sintattiche:

  • complemento diretto (Am cutreierat ţinutul [ho vagato per il paese]; Îl aştept pe colegul meu [aspetto il mio collega]);
  • complemento circostanziale di luogo e tempo (A parcurs în galop kilometri [Ha galoppato per chilometri]; Are de aşteptat ani de zile [Deve aspettare anni]);
  • complemento d’umore circostanziato (E supărat foc [E fuoco arrabbiato);
  • complemento circostanziale della causa (Mă topesc de dor [Mi sto sciogliendo dal desiderio);
  • complemento indiretto (Se apără de duşmani [Si difende dai nemici);
  • complemento agente (E ascultat de profesor [Viene ascoltato dal docente);
  • attributo (Pomul de lângă drum [L’albero lungo la strada);
  • attributo apposizionale (Am întâlnit-o pe ea, pe fata din film [Ho incontrato lei, la ragazza del film]);
  • sostantivo predicativo (Casa este din bârne [La casa è fatta di travi]);
  • predicativo aggiuntivo (L-a propus ca şef [Lo ha proposto come capo]).


IL VOCATIVO

Il vocativo è il caso che esprime la chiamata, il richiamo, l’invocazione.
Il sostantivo al vocativo può comparire indipendentemente dal resto della frase e poi formare una frase indipendente e non analizzabile (Marie!, Fraţilor!) o come elemento incidente in una frase (Ce vrei, copile? [Cosa buoi, bambina]).
Può essere incluso tra parentesi in un enunciato, senza contrarre relazioni sintattiche con gli altri componenti.
Solo i sostantivi animati hanno la forma vocativa (madre, padre, fratello, sorella, signora, signorina, gentiluomo, amico, amico, diavolo, diavolo, dottore, insegnante, autista, ecc.), ma, attraverso la personificazione, il vocativo può essere usato anche con i sostantivi non animati (Codrule, codruţule! Oltule, râu blestemat! [Bosco, boschetto! Olt, fiume maledetto!]).
L’argomento del sostantivo al vocativo è libero (Tu, Ioane, vezi-ţi de treabă!, Ioane, vezi-ţi de treabă!, Vezi-ţi de treabă, Ioane! [Tu, Ioane, fatti gli affari tuoi!, Ioane, fatti gli affari tuoi!, Fatti gli affari tuoi, Ioane!]).

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